I VOSTRI COMMENTI SULLA RM

[Redazione WMI]

Avremmo intenzione di pubblicare i commenti dei lettori sul numero 0 della Romance Magazine sul prossimo fascicolo della rivista, nelle pagine della posta curate da Mariangela Camocardi (scrittrice romance con 30 romanzi alle spalle e che quest'anno pubblicherà con Mondadori, Fanucci e Mondolibri). Chiunque vorrà esprimere un commento sulla nostra nuova rivista potrà farlo qui di seguito, liberamente, sia con apprezzamenti sia, soprattutto, con critiche, perché tutto ci è utile per crescere e correggere il tiro. Gli interventi più interessanti saranno pubblicati sul prossimo numero della RM, con il commento di Mariangela Camocardi.
Grazie a chi vorrà dare il suo contributo!
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Redazione WMI
www.writersmagazine.it
racconti@delosdigital.it

[hornblower]

Ciao,
Ho ricevuto il numero 0 venerdì 11.
Non l'ho ancora letto tutto, però sfogliato sì.
Impaginatura e materiale li ho trovati ottimi, sullo standard della WM.
Ho letto l'articolo sul genere e l'ho trovato interessante, soprattutto per i numeri che vi ho letto .
Ho letto due racconti: Notte di tempesta e Visita al castello. Ho trovato il primo piacevole, ma le storie di mare e velieri mi piacciono a prescindere.
Il secondo mi è sembrato penalizzato dalla brevità, che lo ha banalizzato un po'. Scritto bene, ma con più spazio si sarebbe potuto tratteggiare meglio i due personaggi portagonisti.

Comunque un buona impressione generale.

Virgilio

[BARBAGI]

Un commento velocissimo, non tanto sull'impostazione della rivista, quanto su ciò che "sussurra", con una storia brevissima: tanti anni fa, io ne avevo 16, passavo i miei pomeriggi tra le bancarelle dei libri di Torino prediligendo il settore SF. Avevo così conosciuto alcuni, allora, ragazzi che si occupavano di una rivista, Klaatu mi pare si chiamasse, e avevo fatto leggere loro qualche mio racconto. Ricordo ancora che alla fine di uno, dopo una specie di editing, a tratti anche lusinghiero, mi avevano scritto: Sei romantica?
Ebbene, quelle parole le avevo prese come una bocciatura netta e da allora, per anni, avevo cercato di non inserire "romanticismi" nelle mie storie, bandendo, in primis, le storie d'amore. Forse confondevo romanticismo, che mi si adatta, a sdolcinature, che proprio mi cadono male addosso. Non so.
Fatto sta che alla stessa domanda, emersa in sordina dalle pagine di RM, mi viene da rispondere un sì convinto e per nulla imbarazzato. Sarà che è passato un quarto di secolo, oppure sarà che ho avuto l'occasione di rivalutare il significato del termine anche leggendo quelle pagine.
E poi, anche questo scoperto da pochissimo, il lieto fine è un'ottima terapia, come le lmele, capace di levare il medico di torno!

I racconti non li ho ancora letti: provvederò spero a breve.

Barbara

[Marco]

Ho letto il numero 0 della nuova Romance Magazine, dopo che l'articolo apparso sulla WMI aveva suscitato il mio interesse. Non conoscevo il genere, non sapevo delle sue dimensioni e mi ha incuriosito molto. La rivista, come altri prodotti Delosbooks, è curata e colma di ottimi contenuti ben miscelati fra loro. Articoli di approfondimento, reportage, recensioni o presentazioni di libri e racconti si apprezzano facilmente, anche per chi non è (ancora) un fan del romance.
L'unica nota stonata è una certa incoerenza nel trattare gli aspetti di genere: da un lato si dice che il romance è un genere importante che merita considerazione da parte di tutti ("non lo leggono solo casalinghe frustrate"); dall'altro ci si rivolge soltanto solo alle lettrici. Se è una questione forma, mi sta bene, ma invito chi scrive a non auto-ghettizzarsi ma a produrre contenuti avendo in mente un pubblico non solo femminile.
Tra l'altro, legato a questo c'è un aspetto linguistico: quando si parla di una donna usando il cognome si tende a premettere l'articolo "la". Per esempio: parliamo di Mary Balogh, ha scritto questo e quest'altro, poi continuiamo dicendo "La Balogh ha detto….". Se parliamo di un uomo, l'articolo non si mette. In Svizzera, dove sanno poco l'italiano ma a queste c ose stanno attenti, sui giornali in un caso simile troveremmo "Balogh ha detto che…". Io comunque preferisco la forma inglese, dove si trova Mr. e Ms. ovunque.
A parte queste sottigliezze ho trovato qualche errore di stampa soprattutto nella prima parte, ma sono sicuro che la macchina ha bisogno ancora di qualche tempo per mettersi in funzione a pieno regime.

Buon lavoro e a leggervi presto!
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Marco Faré
http://settequattro.wordpress.com/

[mm.grazia]

Per Marco: l'uso dell'articolo davanti ai cognomi femminili è comune nella lingua italiana, anche se spesso oggetto di discussioni, e io personalmente lo preferisco. Se ci pensi, il "la" svolge la stessa funzione di Mr e Mrs: lo si usa davanti alle donne e si omette davanti agli uomini, chiarendo subito il sesso della persona di cui si parla.
Per il resto, aspetto di leggere la rivista per dare un parere.

[Gomjabbar]

La rivista mi piace moltissimo, sia per i contenuti che per la veste grafica e la dimensione pocket ( comodissima per chi come me viaggia sui mezzi pubblici )
Noi che amiamo il Romance non siamo per niente lo stereotipo che purtroppo impera ancora nell'immaginario di una certa categoria di radical-chic ( non vedevo l'ora di usare anche io questa definizione )
Io amo leggere di tutto e quando dico tutto lo dico seriamente...

Io adoro il genere cosidetto Regency, perchè amo quel periodo storico e lo stile di vita di quell'epoca
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Legge di Ulmann
Quando la stupidità è una spiegazione sufficente, è inutile cercarne altre.

http://cappelloabombetta.blogspot.com/

[Gomjabbar]

Si potrà prima o poi mandare dei racconti brevi in "stile" alla Rivista?

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Legge di Ulmann
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[Redazione WMI]

[Petala]

Ho letto i primi due numeri di RM e devo dire che la rivista mi piace molto, principalmente per l'atmosfera spumeggiante, allegra, molto positiva con cui vengono affrontati gli argomenti trattati. I racconti sono avvincenti e di alta qualità, e le rubriche scelte con criterio e buon gusto.
Bravissime.

[Gomjabbar]

Ricevuto il secondo numero... sempre meglio, bravi!
Serena
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Legge di Ulmann
Quando la stupidità è una spiegazione sufficente, è inutile cercarne altre.

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