L'ESERCIZIO

[Luigi Pignalosa]

Gli esseri umani di quel secolo gozzovigliavano. S'erano moltiplicati a dismisura, occupavano ogni angolo del loro pianeta madre. Per mangiare imponevano alla terra di produrre senza riposo. Allevavano specie ittiche rigurgitanti di antibiotici. Espandevano rudemente il dominio sull'energia, sollevando immani nubi di ceneri, estraendo oceani di fluidi chimicamente sfruttabili. Ricoprivano isole di rifiuti, riversavano oli nei mari, sradicavano montagne di foreste. Affidavano i loro figli alle radiazioni ottiche degli apparecchi televisivi. Organizzavano la forza lavoro degli altri esseri umani in modo che fossero costretti all’isolamento ed al consumo sempre più massiccio di beni e medicinali. Legalizzavano i vizi prostituendosi orgogliosamente. Progettavano forme di vita in laboratorio. Costruivano armi devastanti. I pochi che osavano alzare la voce contro questo stato di cose erano derisi come Cassandre e venivano costretti al silenzio. I più reticenti venivano ammazzati. L’oceano rigurgitò mostri genodificati, la mancanza di energia interruppe la catena di produzione alimentare, folle impazzite ed affamate sbranarono i propri simili, nazioni impazzite scaricarono i loro rancori sui propri vicini scatenando energie irrevocabili. La terra s’inaridì, le piogge non caddero più. Poi un giorno il cielo iniziò ad oscurarsi, s’agitò per giorni e giorni, infine cadde sul mondo con impeto così violento che tutti ricordarono il Diluvio. Ma ciò che più di tutto mi ha stupito, quando ho studiato la storia degli esseri umani, è stato lo scoprire che, di fronte a quegli eventi, i pochi sopravvissuti si stupirono.
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Luigi Pignalosa
Io sono io, il mio primo accanito nemico.