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_tungsteno_
Registrato: 20-11-2009 01:30 Messaggi: 9
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Inviato: Ven 20 Nov 2009 02:04 Oggetto: La prima volta |
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La prima volta
— Non mi dire che l’hai mandata giù così, tutta d’un fiato.
— Certo che sì. Sapevo che non mi sarebbe piaciuta, ma ho chiuso gli occhi, e via.
— Che matta! E dimmi, che sapore ha?
— Ma, non so, salato. Tanto per farti capire sembra un concentrato di mare. Troppo molliccia.
— Raccontata così non fa certo un bell’effetto.
— Non proprio. Sapeva di viscido.
— E com’è venuta fuori ‘sta novità?
— Ha detto che era ora di passare a qualcosa d’adulti. Ha pensato a tutto lui.
— E dove siete stati?
— Giù, al porto, dietro al vecchio molo.
— Insomma, non ne valeva certo la pena.
— Assolutamente no.
— E allora chi te l’ha fatto fare?
— Fosse stato per me avrei evitato. Ma lui ha insistito tanto, non me la sono sentita di dirgli di no, per non fare la figura della bambina.
— Be’ almeno per una volta era giusto togliersi la curiosità.
— Ne avrei volentieri fatto a meno, credimi.
— Ti credo, sapendo come è andata a finire...
Ultima modifica di _tungsteno_ il Ven 20 Nov 2009 21:22, modificato 2 volte in totale |
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stefko01
Registrato: 30-07-2009 10:23 Messaggi: 65
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Inviato: Ven 20 Nov 2009 08:56 Oggetto: Re: La prima volta |
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Mooolto carino. Il dialogo puro, senza narratore, è il genere che più mi piace (leggere e scrivere, per esempio io sono stato selezionato su questa antologia con una cosa analoga, si chiama "Un Amore Ortoressico", sul quale mi piacerebbe avere un tuo parere). Questo genere mi piace specialmente quando le battute sono briose e divertenti come nel tuo caso; e quando, mi pare evidente, la storia nasconde un doppio senso.
Bravo o brava, chiunque tu sia. Mi piacerebbe leggere, oltre a questo racconto, altro di tuo. Mi dai gli estremi di un tuo blog, se ce l'hai, o di tuoi racconti sul web?
Nel caso del tuo racconto ti segnalo solo che il doppio senso, se ho capito bene, tra liquido seminale e ostrica (azzardo) si capisce troppo presto (ammesso che io l'abbia capito, eh). Nel qual caso ti consiglio il trucchetto (poi vedi tu) di mascherare il "genere" dell'oggetto dell'ingoio, ovvero evitando il femminile e il maschile. Ti faccio un esempio sul tuo dialogo:
— Non mi dire che hai mandato giù... Così, tutto d’un fiato…
— Certo che sì. Anche se sapevo che non mi sarebbe piaciuto... ho chiuso gli occhi, e via.
Ciao |
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pseudolongino
Registrato: 02-09-2009 10:39 Messaggi: 104
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Inviato: Ven 20 Nov 2009 10:42 Oggetto: |
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mm, non credo che mangiare un'ostrica possa essere considerata una "cosa da adulti"
il mistero rimane, speriamo di risolverlo presto leggendo l'antologia
PS anch'io adoro scrivere dialoghi, ho inventato parecchi racconti con questa tecnica... forse dovrei fare l'autore teatrale  |
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_eMMe_
Registrato: 09-09-2009 16:29 Messaggi: 813
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Inviato: Ven 20 Nov 2009 12:10 Oggetto: |
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Invece credo anche io che si parli di ostriche, mi è venuto in mente più o meno alla terzo rigo... e trovo che la sorpresa finale sia un po' scontata se è così. Oltretutto questo rende il dialogo poco credibile, eprché si cerca di far pensare ad altro, finendo per usare frasi ed espressioni poco credibili per il contesto vero che si tenta di nascondere. _________________ E' un lavoro bellissimo.
Ed è veramente utile, perché è bello. |
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Faber
Registrato: 06-10-2009 15:57 Messaggi: 188 Località: www.eros-e-parole.it
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Inviato: Ven 20 Nov 2009 12:28 Oggetto: |
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Credo anch'io si parli di ostriche (che tra l'altro adoro e se così fosse sentirne parlare per l'ennesima volta come di cose viscide ...)
Dell'incipit mi piace l'uso del dialogo, che ha tempi scanditi, senza ricorrere all'abuso in ogni riga o quasi di orribili puntini di sospensione come capita spesso di leggerne e trovarne quando chi scrive sceglie questa forma narrativa. _________________ www.eros-e-parole.it |
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ReBacca
Registrato: 02-09-2009 19:47 Messaggi: 1217 Località: Milano
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Inviato: Ven 20 Nov 2009 13:39 Oggetto: |
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anch'io adoro le ostriche*.
Magari non parla di ostriche, poi... se così fosse non definirei questo testo 'erotico' (almeno questa prima parte, s'intende).
*Le ostriche danno dipendenza! |
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saimon
Registrato: 04-11-2009 12:33 Messaggi: 153
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Inviato: Ven 20 Nov 2009 15:41 Oggetto: |
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Non mangio ostriche, nè vongole veraci, nè cozze
solo le arselle, quelle piccolissime. e chiaramswnte non avevo capito!
dialogo ben scritto, efficace! |
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_eMMe_
Registrato: 09-09-2009 16:29 Messaggi: 813
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Inviato: Ven 20 Nov 2009 17:18 Oggetto: |
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ReBacca ha scritto: | anch'io adoro le ostriche*.
Magari non parla di ostriche, poi... se così fosse non definirei questo testo 'erotico' (almeno questa prima parte, s'intende).
*Le ostriche danno dipendenza! |
Pure io, mi piacciono da morire. _________________ E' un lavoro bellissimo.
Ed è veramente utile, perché è bello. |
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_tungsteno_
Registrato: 20-11-2009 01:30 Messaggi: 9
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Inviato: Ven 20 Nov 2009 21:13 Oggetto: |
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Eh, bricconi, non è facile farvela, o meglio l'ho fatta troppo facile!! In effetti il racconto andava avanti così:
Citazione: | — Non mi ci far pensare. Gli ho detto bello e chiaro: certe fantasie la prossima volta scordatele.
— Forse Marco voleva impressionarti, per darsi l'aria da vissuto.
— Sì, però stavolta se n'è passato, la bravata gli costerà non poco. Ha chiuso con certe cose, almeno con me. Si era voluto togliere uno sfizio, ha detto.
— Bella forza, a chi non piacerebbe.
— E tu invece? perché non provi?
— Sì, con Nicola! Lui non lo farebbe mai. Certe idee non gli sfiorano neanche la testa. Figurati. E' uno di quelli a cui piace strapazzarsi il suo spaghetto. Al massimo m'invita a casa sua. Sai che gusto. Almeno Marco ti ha offerto una cena come si deve.
— A sapere come andava a finire...
— Deve essergli costata non poco.
— E già. Il conto l'ha pagato lui, alla fine.
— Ma fino a quel momento come stava andando?
— Alla grande. Nel buio la sua lingua si andava ficcando dappertutto. E poi ha dita fantastiche.
— Fino a che punto ci ha provato?
— Mi voleva far mettere una mano lì, mentre mi succhiava il capezzolo.
— Ed è stato in quel momento che si è sentito male?
— Non me lo far ricordare che ancora adesso ho i brividi.
— Che figura di merda.
— Non me lo dire, c'ho rimesso una camicetta nuova.
— Glielo avevo detto che erano una schifezza. Si è mangiata anche la mia parte. Gli ho telefonato poco fa, ha ancora lo stomaco sottosopra. Altro che cena afrodisiaca a base di ostriche.
— La prossima volta ti consiglio la solita pizza ai frutti di mare.
— Lo puoi dire forte. |
Me lo avevano fatto notare quando l'avevo scritto, così per gioco. Mi piaceva il tono giocoso e non volevo scrivere un giallo, ma mi è stato fatto presente la cosa come una mancanza.
La sfida è stata di riscriverlo totalmente lasciando il titolo e quasi del tutto inalterata la prima parte... |
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pseudolongino
Registrato: 02-09-2009 10:39 Messaggi: 104
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Inviato: Ven 20 Nov 2009 21:37 Oggetto: |
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beh, allora non ha molto senso
a parte il "sentirsi adulta" e il sentirsi ingenua, che ho già fatto notare, che cavolo centra il capezzolo?
così il doppio senso non regge proprio, mi spiace
l'idea è carina ma devi congegnarlo meglio, anche se non ti chiami agata christie  |
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nicoletta mioranza
Registrato: 18-11-2009 22:56 Messaggi: 136
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Inviato: Dom 22 Nov 2009 12:11 Oggetto: |
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oddio ... premetto che mi piacciono le ostriche e i frutti di mare, ma anche senza leggere il resto, mi ero seduta sulla scontatezza dell'argomento di cui si intuiva chiaramente (non mi è passato per la testa che si trattasse di cozze).
mmm, un pò banaluccio nell'insieme. |
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nicoletta mioranza
Registrato: 18-11-2009 22:56 Messaggi: 136
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Inviato: Dom 22 Nov 2009 12:13 Oggetto: |
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a chiarire il mio commento di prima: la scontatezza sta nell'ambiguità ricercata nell'argomento (ostrica e qualcosaltro). non c'è stupore da nessuna parte. senza dubbio, è giocoso, ma nient'altro. |
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lollo92CM
Registrato: 20-08-2009 18:17 Messaggi: 555
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_tungsteno_
Registrato: 20-11-2009 01:30 Messaggi: 9
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Inviato: Dom 22 Nov 2009 12:48 Oggetto: |
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Come accennato, lo scritto iniziale l'ho scritto per gioco. E per gioco ho provato a cambiare completamente registro. Lo posto, tanto non mi avrebbe rappresentato come avrei voluto, nella scarsezza di possibilità di essere selezionato. Ecco qua:
Citazione: | La prima volta
— Non mi dire che l’hai mandata giù così, tutta d’un fiato.
— Certo che sì. Sapevo che sarebbe stato disgustoso, ma ho chiuso gli occhi, e via.
— Tu sei matta! E dimmi, che sapore ha?
— Ma, non so, salato. E pure molliccia.
— Raccontata così non fa certo un bell’effetto.
— Non proprio. Sapeva di viscido.
— E com’è venuta fuori ‘sta novità?
— Ha detto che era ora di passare a qualcosa d’adulti. Ha pensato a tutto lui.
— E dove siete stati?
— Giù, al porto, dietro al vecchio molo.
— Insomma, non ne valeva certo la pena.
— Assolutamente no.
— E allora chi te l’ha fatto fare?
— Fosse stato per me... Ma lui ha insistito tanto, non me la sono sentita di dirgli di no, per non fare la figura della mocciosa.
— Be’ ora spero che ti sei convinta che non era giusto togliersi certe curiosità, no?
— Ne avrei volentieri fatto a meno, credimi.
— Ti credo, sapendo come è andata a finire.
— L’avevo messo in guardia: scordatelo, certe cose io non le faccio.
— Lui invece ha insistito, sapendo che alla fine l’avrei accontentato. L’idea ormai gli frullava in testa. Lui e le sue manie perverse. Ha preteso che ci andassimo la sera stessa.
— Che figlio di puttana.
— Già. Ma sai una cosa? A parte tutto, mi è piaciuto.
— Davvero?
— È difficile da spiegare. Una parte di me non avrebbe voluto, l’altra invece…
— Roba da matti.
— Già. Quando abbiamo parcheggiato i motorini e stavamo aspettando nel buio, ho avuto paura.
— E perché non te ne sei andata?
— Perché non mi sono potuta muovere. Quando abbiamo sentito un rumore lui l’ha tirato fuori. Neanche il tempo di mettermelo in bocca e quello stronzo era già venuto.
— Che cazzo di figura.
— Poi è arrivata un’ombra, mi si è avvicinata e…
— Ha voluto che continuassi con lui?
— Sì.
— Che schifo, ma se neanche sapevi chi era.
— Infatti, funziona così.
— Poi?
— Mentre stava per venire, è in quel momento che l’ho visto...
— È per questo che l’hai mandata giù.
— Ci sono restata così di merda, come una fessa, a quel punto ho chiuso gli occhi e ho lasciato che andasse come doveva andare.
— Che bastardo. La sua era tutta una scusa. Moriva dalla voglia di togliersi certi sfizi.
— E quello era il posto giusto, ma gli serviva una fessa per andarci. Ora non ha più il coraggio di guardarmi in faccia.
— E ti credo.
— Ma non lo perdono. Di lui non ne voglio più sapere.
— Fai bene dopo che lo hai visto fare certe cose.
— Figurati, se ci ripenso Lo vedo in ginocchio, nell'ombra, a fare quella cosa lì a uno. Pensa, al telefono mi ha giurato che per lui era la prima volta. |
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_eMMe_
Registrato: 09-09-2009 16:29 Messaggi: 813
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Inviato: Dom 22 Nov 2009 12:59 Oggetto: |
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Ti dirò, così mi sembra ancora più confuso e senza molto senso... Anche se potrebbe essere più originale, come trama, gestendolo meglio. _________________ E' un lavoro bellissimo.
Ed è veramente utile, perché è bello. |
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